gestern in der zeitung: RIVA wird sich in größerem rahmen zusammensetzen, um wege zu beschließen, den weiter zunehmenden bike tourismus zu kanalisieren. quer durch die reihen der interessensgruppen. politiker, bike shops, SAT, ... kanalisieren heißt bekanntgeben, wo man biken darf und diese strecken fördern, aber auch wo man es nicht (mehr) darf. man habe zwar von arco gelernt wie man es nicht macht (nur negativ promotion), aber der weg sei irgendwo vorgezeichnet. ... wir freuen uns und sind gespannt ;-(
der vollständigkeit halber gleich der dazu passende artikel zur ponale, auch gestern in der zeitung:
hier ein artikel der so oder sinngemäß in allen lokalen zeitungen steht. die headline sagt alles: die ponale ist ein weg, mit dem fahrrad fährt man nicht! der bürgermeister von riva wird mit den worten zitiert, man teile die ansicht der region trentino.
ein paar stichworte:
- die finanzierung sei 2002 unter der bedingung gegeben worden, einen fußweg zu bauen (das war der skandal, weil nach außen hiervon nie die rede gewesen war)
- schöne große und dreisprachige verbotsschilder werden oben und unten an der strasse angebracht
- die eröffnung sei bereits ein großer erfolg... und dann sei man ja in italien, also werde man ja sehen...
- und dann werden noch die genauen worte gedreht und gewendet, mit denen beschrieben wird, für wen die strasse geöffnet wird und ob da biker drunterfallen oder nicht...
MEINE MEINUNG: das ganze ist ein großes herumtrixen, den italienischen weg gehen, die baugenehmigung mit einer schwammigen definition erreichen, dann erst mal bauen und vollendete tatsachen bringen, dann sehr viel und heftig reden, dann öffnen unter einschränkungen und mit lautem getöse, ja man halte sich an die vorgaben der region, dann irgendwann nach und nach still und heimlich.... HOFFE ICH MAL. in dem land baut man auch einen stall für tiere, wenn man ein haus nicht genehmigt bekommt. und wenn der mal steht baut man ihn irgendwann um...
Aber nix is fix
m
ZITAT:
La Ponale è un sentiero, in bici non si passa
Il sindaco: «Condividiamo la posizione della Provincia»
Di PAOLO LISERRE
«Un sentiero alpino con caratteristiche pedonali». Esplicitamente vietato ai bikers e ovviamente ad ogni mezzo meccanico, biciclette comprese. Questo dovrà essere e sarà il futuro della Ponale, la vecchia e affascinante strada per la Val di Ledro per la cui riapertura anni or sono il Comitato «Giacomo Cis» di Riva raccolse la bellezza di 10.000 firme. In consiglio il sindaco Paolo Matteotti è stato estremamente chiaro: «Il conchiuso di giunta provinciale del 2 agosto 2002 è esplicito - ha detto il primo cittadino - Parla solo di sentiero alpino con caratteristiche pedonali. In questa direzione è stato finanziato e realizzato il recupero della vecchia strada, che ora peraltro non si può definire più tale. In questa direzione si può pensare e sperare in una riapertura imminente del nuovo sentiero». La riapertura dovrebbe avvenire entro questa primavera anche se rimane ancora da sciogliere il nodo della responsabilità di quella che è ormai un´ex strada e il problema della gestione per la quale sussiste ancora una disponibilità ad intervenire da parte dei Comitato Giacomo Cis, in ottemperanza agli accordi sanciti con lo stesso conchiuso di giunta dell´agosto di due anni fa. Responsabilità che ora, almeno per l´estate che verrà, potrebbe rimanere in carico alla Provincia visto e considerato che né Riva né Molina di Ledro né tantomeno la Sat hanno intenzione di prenderlo in gestione. I lavori a cura del Servizio Ripristino Ambientale della Provincia sono in dirittura d´arrivo, si stanno concludendo le staccionate e nel giro di una ventina di giorni al massimo l´operazione recupero dovrebbe essere conclusa. Nel frattempo si sta procedendo al passaggio del sentiero dal Servizio Strade al ramo Patrimonio della Provincia.
Sentiero quindi ma «esplicitamente vietato ai bikers e alla biciclette», ha tenuto a precisare lo stesso Paolo Matteotti. Agli ingresso su Riva e Molina di Ledro verranno apposti dei cartelli ben visibili in italiano, inglese e tedesco che indicano il divieto per le bici, che segnalano la pericolosità del tracciato, che consigliano anche di non avventurarsi su quel sentiero o di abbandonarlo il più presto possibile se sta per avvicinarsi un temporale, vista la natura particolarmente instabile della roccia sovrastante. «Il fatto di aprire la vecchia strada è già un buon risultato - osserva Bicio Di Stasio, presidente del Comitato Giacomo Cis - Per ora era l´unica strada percorribile. Poi siamo in Italia, vedremo... Per quanto ci riguarda bisogna discutere seriamente le eventuali modalità di gestione».
Che la sollecitazione alla Provincia di riaprire la vecchia Ponale solo come sentiero fosse al momento l´unica strada percorribile lo devono aver capito anche le opposizioni che l´altra sera in consiglio hanno accettato le modifiche proposte dalla maggioranza per far passare la loro mozione. Dal documento è scomparso ogni riferimento a bici e bikers, il sostantivo «strada» è stato sostituito appunto con «sentiero», non si parla più di non porre limitazioni di sorta al passaggio. Le richieste avanzate dallo stesso sindaco e dal vicesindaco Mosaner sono state accolte da Pietro Matteotti e compagni e il documento è stato approvato all´unanimità dei presenti e dei votanti: 21 su 21. Resta nella mozione che verrà inviata alla giunta Dellai, osservano dalle minoranze, il riferimento ai fini non solo turistici, culturali e storici ma anche «sportivi». Ma prima del voto lo stesso sindaco si è premurato di chiarire che con quel «sportivi» si può intendere tante attività ma non certo il transito in bici o rampichino. Dalle opposizioni nessuna reazione e così il documento è passato facendo il pieno. Ora non resta che aspettare, sperare e chiarire chi si assume la responsabilità di aprire quel sentiero. Con annessi e connessi.