alles auf deutsch zu übersetzen ist mir ein bissl zu viel.
Aber das solltet ihr auch lesen, von Roberto Prandi auf dem ital. forum geschrieben (hat mitm Moser die ersten guides gemacht und mitorganisiert das Bike Festival):
Sono un vecchio biker di Arco al quale stanno troppo a cuore le sorti del nostro territorio. Ho già fatto pubblicare sui giornali locali note di protesta, già riprese dal Vs. forum, e in merito ad esse e alla lunga nota del presidente della SAT della provincia di Trento ho alcune contestazioni da fare.
Ad una delle riunioni dei citati gruppi di lavoro ho partecipato anchio nel 99 come organizzatore del Bike Festival e Vi posso garantire che in tale sede si sono espressi solamente dei principi di massima e sicuramente sono emerse le notevoli divergenze sul modo di interpretare luso dei sentieri di montagna.
Prima di scrivere sul giornale mi sono preoccupato di documentami sulleffettivo coinvolgimento democratico delle realtà Bike del comune di Arco: purtroppo nessuno degli amici da me interpellati, Maurizio Giuliani del negozio Cicli Giuliani, Ugo Perini di Ugo-Bike e Malfer Paolo organizzatore della gara Arco Bike-Nature è mai stato interpellato per la chiusura del sentiero del Policromuro. Pertanto la decisione di quella chiusura è stata arbitraria e con dichiarati scopi politici. Il sentiero in questione è oltretutto un sentiero di scarso valore escursionistico sia perché è alle porte di Arco e perché e una vecchia cava di materiale da costruzione da sempre divenuta la Mecca dei Bikers e dei Free Climbers.
Sempre in merito al sentiero in questione faccio presente agli amministratori locali che a 50 m da esso sale una strada che, fino a 5-6 anni fa, era ancora bianca e vietata al traffico motorizzato; guarda caso la strada che collega le quattro case di Troiana in breve tempo e con tre interventi distinti è stata prima aperta al traffico e poi anche asfaltata portando macchine, moto e quantaltro fino a 600 m di quota in uno degli ambienti più incontaminati.
Se poi vogliamo entrare in merito allarticolo che vieta luso di qualsiasi mezzo meccanico, mi chiedo perché invece di usare termini assai vaghi non si parla esplicitamente di Biciclette? Penso che quellarticolo sia stato riportato da leggi precedenti dove effettivamente non si pensava assolutamente alla MTB come mezzo meccanico; penso comunque che queste leggi siano ormai da rivedere anche in funzione dellevoluzione del fenomeno esautorando la SAT da tutti questi diritti.
In merito invece ai 9 percorsi che lamministrazione comunale dice di aver individuato sul territorio, in realtà sono stati studiati da noi organizzatori del Bike Festival che in collaborazione con Servizio Ripristino Ambiente della provincia di Trento abbiamo segnalato con apposita segnaletica. Solo 3 anno dopo lAPT ha realizzato un opuscolo con la descrizione dei percorsi.
Passiamo ora la servizio forestale: nella Zona di S. Giovanni al monte sul sentiero 408 che collega la Malga Val Bona a S. Giovanni due anni fa sono stati distrutti 2 Km fra i sentieri più belli sia per lescursione a piedi che per la MTB trasformandoli in strada forestale; quanti bike dovrebbero passare prima di erodere a tal punto un sentiero?
Altrettanto e stato fatto lo scorso anno in prossimità del sentiero 407 tra doss del Clef e Bocca di Tovo dove una nuova forestale ha squarciato il fianco di un incantevole bosco di lecci ecc. forse anche con presenza dei tanto preziosi galli cedroni.
Sono sedici anni che percorro in MTB in largo e in lungo la mia valle e non ho mai, ripeto ma,i avuto discussioni con alcun escursionista e nemmeno mi sono noti casi di intolleranza.
Con ciò non voglio assolutamente mettere in questione limportanza e la necessità di mettere in sicurezza i pendii boschivi con taglia fuoco ma trattare i Biker come degli aratori di bosco e come un pericolo per lincolumità altrui lo trovo unaberrante distorsione della verità.
Se poi vogliamo considerare obbiettivamente quanti tratti di sentieri sono erosi dal passaggio dei Bikers sono disposto a farne un censimento per dimostrare che essi non incidono più del 1-2% dei 200 Km di sentieri Sat di Arco.
Nella lettera esplicativa del Presidente della Sat di Trento si cita il Monte Stivo; penso che non sia meta ambita da nessun tipo di Biker tanto meno dagli amanti della Down Hill in quanto è raggiungile solo con bici in spalla per oltre 1 o 2 ore. E evidente che anche sullo Stivo si presenteranno Bikers con bici in spalla, , ma la loro comparsa in quel luogo è sicuramente così rara da non valere la discussione; ci sono andato anchio una volta in MTB 15 anni fa ma con estrema delusione.
Personalmente reputo che mai il mio passaggio abbia rovinato o alterato lequilibrio della natura o creato disagio ad altri e pertanto ritengo che qualsiasi chiusura sia una violenza gratuita della mia libertà; ho gli stessi diritti di raggiungere una vetta con bici in spalla , se o reputo piacevole, come lalpinista di raggiungerla con corde e chiodi.
Passo ora brevemente alla fase propositiva: concordo con la necessità di costituire un Società allargata della MTB che si accolli lonere, in collaborazione con Sat e corpo forestale, della manutenzione e segnaletica di qualsiasi percorso promovendo regole di comportamento. Propongo la costituzione di un organismo provinciale o nazionale che ci rappresenti e ci tuteli.
Ringrazio tutti per lattenzione e calorosamente Vi saluto